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Il “fattore R” (Religioni), come viene talora indicato dai sociologi tutto ciò che ha a che fare con la varietà delle identità religiose, non riguarda più soltanto o prevalentemente gli immigrati, ma è parte integrante della società italiana. Oltre alla presenza ebraica in terra italiana, risalente già all’Impero romano, vi sono oggi musulmani, indù, buddhisti e esponenti di altre confessioni che non hanno altra radice o nazionalità se non quella italiana, convertiti o figli e nipoti di convertiti e immigrati. Riteniamo fondamentale tutelare le appartenenze religiose dagli interessi di propaganda politica soprattutto in ambito scolastico, dove è importante che prevalga lo sviluppo della personalità di
ciascuno nel rispetto del proprio contesto familiare e culturale, affinché tutti possano vivere serenamente la propria identità di cittadini del mondo esprimendo integralmente, pur senza integralismi, le proprie idee, tradizioni, sensibilità. Questo è il senso che noi diamo alla parola “integrazione”. Per fare questo, occorre che i valori e le esigenze di pratica religiosa vengano armonizzati nel quadro di diritti e doveri
contenuti nella Costituzione e nelle leggi dello Stato italiano a garanzia di un reciproco rispetto delle identità e sensibilità di tutti.
Il carattere multireligioso d’altra parte è insito nella cultura italiana ed europea, a pieno titolo euromediterranea fin dai tempi delle Repubbliche marinare. La scuola, poi, già dagli anni ‘80 impegnata nel
favorire i processi di integrazione interculturale nel rispetto delle diverse identità e provenienze culturali
degli studenti, è oggi caratterizzata non soltanto da studenti ma anche docenti che esprimono culture, sensibilità e religioni diverse
da Liceo Ruffini